19 dicembre, 2008

Filo d'erba

Immanuel Kant affermava che la causalità non spiega neppure il più piccolo filo d'erba: era nel giusto. La scienza ci offre, soprattutto attraverso schemi causali, un'interpretazione dei fenomeni, in genere coerente ed utile per usare certe energie e per applicazioni tecnologiche. E' una conoscenza pragmatica e, in linea di massima, soddisfacente, ma una descrizione dell'esteriorità, in buona parte convenzionale, e non una spiegazione del substrato, dell'essenza.

Chiunque rifletta comprende che anche il più "semplice" essere vivente, ad esempio, un organismo unicellulare, rivela una complessità biologica tanto sbalorditiva da indurre molti ad ipotizzare che una Mente abbia progettato l'universo, con tutte le sue meraviglie, dalle ghirlande delle galassie al ciottolo screziato sulla spiaggia.

E', però, necessario riconoscere che tale entelechia potrebbe essere posta dalla coscienza umana nel mondo e non inerire ad esso. Questa dimensione teleologica potrebbe essere, infatti, il risultato di un'esigenza tesa all'attribuzione di significati a ciò che di per sé è fortuito. La situazione è simile alla pareidolia, ossia l'inclinazione a riconoscere volti od oggetti in manifestazioni naturali di tipo stocastico (?) come le nuvole o le macchie d'inchiostro su un foglio.

In fondo, a ben vedere, anche tutti i sincronismi che costellano l'esistenza e che sembrano sempre prossimi a disvelare orizzonti mirabili, a tradurre la sequenzialità degli eventi in sensi atemporali, restano come frantumi di un'ampolla sparsi sul pavimento.

Se poi consideriamo il Male che alligna sulla Terra e forse anche altrove, dalla stella che esplode alle inenarrabili e "variegate" sofferenze che torturano uomini ed animali, ma forse anche le piante; se consideriamo il sangue che scorre a fiumi sui campi di battaglia come nei mattatoi, allora davvero pare che l'armonia prestabilita di leibnitziana memoria sia non solo un concetto filosofico molto discutibile, ma addirittura un'illusione tanto tenace quanto ingenua.

Il filo d'erba è un miracolo della natura che, attraverso una "critica del giudizio", pare assurgere ad emblema di una piccola perfezione (si pensi al prodigio della fotosintesi clorofilliana, portento magistralmente illustrato da Hofmann, il chimico che creò l'acido lisergico). Questa perfezione sembra lo specchio, il riverbero di una grande perfezione, ma il filo d'erba rimane come enigma indecifrato ed indecifrabile, l'enigma del Bello e del Bene, giustapposto al mistero insondabile del Male.


TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale

Trattato di Lisbona: firma per chiedere il referendum

8 commenti:

  1. Forse non esiste una netta separazione fra la nostra mente ed il mondo che ci circonda. Ciò posto non ha molto senso stabilire una dicotomia antinomica fra gli aggettivi 'significativo' e 'fortuito'.

    Non esiste nulla di fortuito ed ogni evento, anche il più banale, ha una sua entelechia ed anche una sua ripercussione a distanza.

    Yvon Le Loup scrisse che non era indifferente, al fine degli effetti a distanza, nemmeno la posizione del cucchiaino appoggiato a destra o a sinistra della mia tazzina di caffè.
    In altre parole, da come io metto il cucchiano, ciò può avere ripercussioni su eventi che accadono od accadranno ad esempio su un lontano pianeta.

    E' chiaro che la Mente universale ha ideato e poi foggiato gli Universi. Ci tornano alla memoria le figure con squadra e compasso presenti nella iconografia medioevale ma anche nel romantico William Blake.

    Quanto poi all'argomento del Male, pure esso ha una sua logica ed una sua entelechia. Chi ha ideato ad esempio le malattie con la loro trama ben identificabile ed il loro codice ripetitivo?

    Si potrebbe rispondere senza ombra di dubbio: 'il Demiurgo' vale a dire il pendant malefico ed ostacolatore del Logos.Ma questa è un'altra storia.

    RispondiElimina
  2. Il tèlos è inerente al mondo, sebbene sfugga alla nostra limitata comprensione, alla nostra parziale percezione.

    Le Loup non era lontano dal vero, sebbene la sua idea sia stata poi rubata dagli "scienziati" che elaborarono la teoria del caos dove il disegno nascosto, ma significativo dell'armonia-disarmonia, diventa lo scarabocchio di uno schizofrenico, la celebrazione del disordine più informe ed irrazionale. Non aveva torto colui ad asserire: "Bisogna ammettere che tutta la scienza è maledetta."

    Ciao e grazie.

    RispondiElimina
  3. Molti fenomeni naturali possono essere così inspiegati e assurdi che ci sembrano frutto di una mente. Ad esempio vi siete mai chiesti il perché della forza di gravità? della forza centrifuga? il perché dell'attrito dell'inerzia, del tempo, della materia, delle leggi di Pascal e di Archimende? Paiono tutti fenomeni che, a pensarci bene, sono privi di soluzione logica. Perché mai un corpo grande mi deve attirare?! Perché mai se la stanza comincia a roteare vorticosamente io rimango attaccato al muro?!

    Se uno comincia a riflettere (cosa che sono in grado di fare solo una minima parte di popolazione mondiale) gli viene in mente che forse tutto è stato creato da una mente, da un essere che ha deciso di mettersi lì ad inventare un universo con delle leggi fisiche come gli passavano per la mente, o che forse tutto fa parte di un programma, che quell'essere che molti identificherebbero in Dio non sia altro che un programmatore.

    La mia modesta, ma veritiera, opinione è che l'uomo non accetta i propri limiti. Non si dà mai per vinto e vuole una spiegazione a tutto, e se la soluzione è troppo complessa, irragiungibile, allora semplifica il fenomeno: è stato Dio, è stato un virus nel programma, etc. L'uomo non è al centro dell'universo, l'uomo non è stato creato per comprendere tutto, non è stato creato per un motivo, l'uomo è solo una fase di transizione di un lungo processo evolutivo (ma se continuiamo così diverrà in capolinea) che ha dei limiti enormi ed un'intelligenza che non si può proprio definire "massima" o "elevata".

    Quello che voglio dire è che è normale che molti fenomeni naturali ci siano incomprensibili, quindi non diamo spiegazioni azzardate, ma non rasseniamoci neanche alla nostra ignoranza, studiamo piano piano ciò che ci accade intorno ed ogni enigma troverà una soluzione, ma per fare ciò c'è bisogno di tempo, tanto tempo, e noi siamo troppo impazienti.

    RispondiElimina
  4. Llsk, hai inquadrato il problema in modo corretto, sottolineando aspetti che ho sfiorato o trattato in numerosi articoli epistemologici ed ontologici.

    E' anche vero che le cosiddette leggi di natura sono centrate in principi che potrebbero dipendere da una Mente, come pensava Ockham.

    Non so se esista un vero percorso evolutivo che dovrebbe situarsi lungo una linea temporale la cui consistenza è dubbia, evanescente.

    Non sappiamo che cosa sia la realtà e che cosa sia l'illusione: che cosa li differenzi.

    Porre domande è umano e, come osserva Stirner, noi dobbiamo all'ospite porre domande, anche se le risposte saranno sempre parziali, provvisorie e contraddittorie.

    Ciao

    RispondiElimina
  5. Qualsiasi risposta non è la Risposta perchè la mente è solo uno strumento dell'Infinita Coscienza.
    Eppure il Logos è la Forza fondamentale del Creato e ciò che dà un senso al nostro vivere.
    Solo l'Identità Atemporale con Lui potrà acquietare l'incessante ricerca dell'anima identificata con le creazioni della mente.

    RispondiElimina
  6. "Solo l'Identità Atemporale con Lui potrà acquietare l'incessante ricerca dell'anima identificata con le creazioni della mente".

    E' quanto ho più volte scritto sin dai tempi di Cupio dissolvi.

    Ciao e grazie.

    RispondiElimina
  7. Zret e allora cosa aspetti a farlo? ;-)

    Perdonami comunque se ti ho ripetuto; ma scrivo su questo blog di libertà proprio perchè ho sempre stimato i tuoi contenuti e la tua comprensione e magari il messaggio è entrato inconsapevolmente.
    La mia speranza è però poter, un giorno, vedere affievolirsi quell'ombra di tristezza che sempre ho scorto nei tuoi scritti.
    Ma che sarebbe dei volti del Caravaggio senza il sapiente uso dell'oscurità tinteggiata da una tenue luce :-P

    Ciao e grazie a te

    RispondiElimina
  8. Nelle opere di Caravaggio una luce spirituale scava ombre profonde.

    Ciao e grazie.

    RispondiElimina

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.

AddThis

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...