Fissi alle eterne costellazioni, bisogna imparare nella sofferenza di ogni uomo il senso dell’apparire, il dolore di entrare e di uscire dalla scena. (G. Barbiellini Amidei)
Ormai molti ne sono convinti: è la Coscienza a proiettare questa allucinazione splendida e feroce che chiamiamo “realtà”. Per una ragione che resta inestricabile la Coscienza decide di mordere il mondo. Appena lo morde, però, ne è morsa. L’universo pare ritorcersi contro chi l’ha generato come un figlio matricida. E’ separazione, distacco, dimenticanza.
Nel suo recente libro, intitolato giustappunto “Coscienza”, Corrado Malanga scrive: “Quando l’essere umano vede le cose che si spostano, deve sapere che non sono le cose che si spostano, poiché è la coscienza che offre questo tipo di impressione. In verità tutto è fermo”. Questo discorso varrà anche per gli eventi: il cosmo e l’insieme di tutti i fatti che accaddero, accadono ed accadranno, sono congelati nell’istante senza tempo, impietriti nel volto impenetrabile di una Sfinge. Il libero arbitrio è poco più di un’illusione percettiva.
Viene in mente l’esperimento denominato “coscienza globale” con cui si cerca di comprendere in che modo la coscienza collettiva reagisca agli accadimenti, se essa riesca a presagirli. Se riesce a presagirli, significa che gli avvenimenti sono già lì in attesa di essere captati?
Vengono in mente quelle singolari teorie secondo cui la realtà si forma, non appena è osservata. Osservata da chi? Da occhi superiori? Prima che il reale sia percepito, si estende solo un interminato, profondissimo nulla.
La Coscienza è simile ad un serpente raggomitolato su sé stesso. Assomiglia ad un serpente che, uccidendo il suo vecchio io, rinasce. E’ così: death and life, side by side.
Alla fine sembra che la Coscienza si estruda fuor di sé stessa, condannandosi alla lacerazione ed alla sofferenza. Attraverso il dolore più acuto, il suo sguardo diventa acuto in modo eccezionale… salvo poi accorgersi che non c’è niente da guardare.
Ormai molti ne sono convinti: è la Coscienza a proiettare questa allucinazione splendida e feroce che chiamiamo “realtà”. Per una ragione che resta inestricabile la Coscienza decide di mordere il mondo. Appena lo morde, però, ne è morsa. L’universo pare ritorcersi contro chi l’ha generato come un figlio matricida. E’ separazione, distacco, dimenticanza.
Nel suo recente libro, intitolato giustappunto “Coscienza”, Corrado Malanga scrive: “Quando l’essere umano vede le cose che si spostano, deve sapere che non sono le cose che si spostano, poiché è la coscienza che offre questo tipo di impressione. In verità tutto è fermo”. Questo discorso varrà anche per gli eventi: il cosmo e l’insieme di tutti i fatti che accaddero, accadono ed accadranno, sono congelati nell’istante senza tempo, impietriti nel volto impenetrabile di una Sfinge. Il libero arbitrio è poco più di un’illusione percettiva.
Viene in mente l’esperimento denominato “coscienza globale” con cui si cerca di comprendere in che modo la coscienza collettiva reagisca agli accadimenti, se essa riesca a presagirli. Se riesce a presagirli, significa che gli avvenimenti sono già lì in attesa di essere captati?
Vengono in mente quelle singolari teorie secondo cui la realtà si forma, non appena è osservata. Osservata da chi? Da occhi superiori? Prima che il reale sia percepito, si estende solo un interminato, profondissimo nulla.
La Coscienza è simile ad un serpente raggomitolato su sé stesso. Assomiglia ad un serpente che, uccidendo il suo vecchio io, rinasce. E’ così: death and life, side by side.
Alla fine sembra che la Coscienza si estruda fuor di sé stessa, condannandosi alla lacerazione ed alla sofferenza. Attraverso il dolore più acuto, il suo sguardo diventa acuto in modo eccezionale… salvo poi accorgersi che non c’è niente da guardare.
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Bel post, molto interessante.
RispondiEliminaD'altra parte chi vede la propria Coscienza (e il suo correlato Terzo occhio) se la tenga per sè senza divulgarla troppo, come già ammoniva Platone.
Questo è un saggio di quello che succede a chi parla di realtà da cui la popolazione schiava è tenuta distante ...
http://www.reporterherald.com/news/loveland-local-news/ci_25196461/ufo-author-appears-court-child-pornography-charges
Chi lo accusa di queste infamie non ha certo morsi di coscienza nè oltreoceano nè qui in Italia. Ne sapete qualcosa anche voi.
Veritas odium parit, Ron.
RispondiEliminaLe esperienze di Stan Romanek sono tra le più documentate e probanti nel mondo della Xenologia: non sorprende che gli abbiano inserito immagini compromettenti nel disco rigido. E' prassi consolidata: si vede che Romanek si era spinto troppo oltre.
Ciao
http://zret.blogspot.it/2010/03/le-linee-temporali-di-stan-romanek.html#.UwzakeN5OAM
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RispondiEliminaCaro Zret,
Il concetto di Coscienza e' qualcosa di talmente esteso e complesso che se ne potrebbe parlare per giorni non riuscendo che a scalfire la superficie dell'argomento.
L'idea comune di molte filosofie tradizionali (Veda, Buddhismo, Zen, Gnosticismo, Neoplatonismo ecc) e' che esista una sola, unica e indivisa Coscienza (Nous). Tutto cio' che esiste nell'universo altro non e' che un aspetto di tale Coscienza. La realta' fisica che noi sperimentiamo, caratterizzata da un senso di separazione tra le cose, sarebbe prettamente illusoria. COme colori differenti sono in realta' parte di un unico spettro cromatico (dal viola al rosso, dal giallo al blu), cosi' le diverse percezioni della realta' sono parti di un unico spettro della coscienza.
Per certe correnti mistiche la Coscienza Unica, immergendosi nello spazio e nel tempo, apparentemente si suddivide e si frammenta dando origine così alla molteplicità delle forme che riempiono l’Universo. Ecco perche' la Coscienza Pura e' la natura intima del Divino, che ai nostri occhi profani appare velata e occultata.
La spiegazione scientifica piu' vicina a questa idea filosofica e' quella data dal fisico David Bohm, esponendo la sua teoria di un ordine implicato (una realtà più profonda che interconnette tutte le cose) e di un ordine esplicato (la realtà superficiale in cui viviamo, dove tutto è apparentemente separato). Una eco di queste suggestive teorie si ritrova anche negli studi del biochimico Rupert Sheldrake e nei suoi scritti sui campi morfici e sulla mente estesa. Proprio di Sheldrake consiglierei la lettura (scorrevole, per essere scritto da un ex docente di Cambridge) di "La mente estesa. Il senso di sentirsi osservati e altri poteri inspiegati della mente umana". Riporta teorie, idee ma anche esperimenti su come si forma la nostra consapevolezza tenendo conto anche di fenomeni non considerati dalla scienza canonica, quali telepatia, sesto senso, remote viewing ecc. Paradossalmente, nel caso mio, afferro con piu' immediatezza il concetto mistico-filosofico che il dato scientifico.......
Un'utile epitome del tema, AvalonCarr.
EliminaResta per me un enigma come la Coscienza possa proiettare questo gigantesco sogno, questo fantasmagorico diorama che pare così concreto ed irrazionale. Il guado che separa la realtà dall'illusione è al tempo stesso infinito e microscopico. Almeno così appare.
Ciao
OT - mi chiedevo se avessi visto questa bella ricostruzione sulla Sandy Hook della tenace Sofia Smallstrom.......c'e' tutto il quadretto.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=m1yfJDCMU64
L'ho visto ieri, dopo aver letto l'articolo di Freeskies in merito. E' stata una tragica finzione televisiva: televisione è sinonimo sempre più di finzione.
EliminaCiao
Qualche mese fa vidi questi video
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=Ik9lZ6DEQ2g&list=UUsksTpjZ1jkxipgnFXSrA1Q
https://www.youtube.com/watch?v=dXMg2dLXlVY&list=UUsksTpjZ1jkxipgnFXSrA1Q